STUDIO AVVOCATI CORNELIO

Oggi è sempre più vero perché una quota in costante aumento della popolazione (oltre il doppio di quanto accadeva anche solo 20 o 30 anni fa) ha dovuto nel corso della sua vita ricorrere alla "giustizia", il che si traduce in pratica nella necessità di dialogare con un avvocato e di averne l'assistenza. Ciò è dovuto in parte alla crisi della famiglia, con la grande diffusione di separazioni e divorzi, ma soprattutto alla consapevolezza sempre maggiore nella nostra società, 1. da un lato del valore intrinseco della persona umana, 2. dall’altro dell’esistenza di situazioni specifiche che costituiscono fonti di danno alla persona (nei campi più vari, ad esempio, dai danni ostetrici da parto, ai grandi danni da inquinamento industriale) determinando quindi il diritto della persona lesa ad essere risarcita. Chi 20 anni fa si sarebbe posto il problema se un tumore, causa della morte di una persona cara, potesse essere stato provocato dal colpevole inquinamento dell’ambiente di lavoro? E soprattutto con quale possibilità di essere risarcito ? Oggi la nostra specifica esperienza professionale ci porta ad affermare che, ad esempio, nella grande maggioranza dei casi di morte per mesotelioma polmonare, causato da amianto, si può arrivare concretamente all’affermazione della responsabilità del datore di lavoro e quindi a significativi risarcimenti di danno (anche se ovviamente si tratta di battaglie durissime). Così pure della nascita di un figlio Down (o con altre malformazioni congenite) un tempo si sarebbe data colpa solo al destino. Oggi, invece, ci si pone seriamente il problema della responsabilità del ginecologo o del consultorio che non abbia eseguito o suggerito adeguati esami in tempo utile per consentire alla madre di interrompere la gravidanza. Questa vastissima serie di tematiche che coinvolgono persone che normalmente non hanno a che fare con grandi affari economici, ma che hanno un impellente bisogno di giustizia (anche se per una volta sola nel corso della vita), impone anche all’avvocatura di adeguarsi, non solo in termini di aggiornamento scientifico, ma anche con precise scelte di campo professionale.

La figura di un avvocato, lontano dalla sua clientela, membro di una casta riverita, ma che vive in un mondo e usa un linguaggio non comprensibili alla gran parte dei suoi concittadini, lascia il posto a professionisti che devono sempre essere in grado di dare una risposta scientificamente corretta e, quanto meno di massima, rapida, al cittadino disorientato che, prima ancora di sapere come difendere i suoi diritti, ha bisogno che qualcuno lo aiuti ad identificarli. Naturalmente ciò comporta scelte di campo precise, che non hanno contenuto ideologico, ma, anzi, un preciso contenuto professionale. Accanto alla figura tradizionale del difensore di banche, di compagnie di assicurazioni o di grandi gruppi industriali, vi sono professionisti che, per scelta di vita, prima ancora che di specializzazione, si orientano prevalentemente a difendere il cittadino comune contro i grandi gruppi economici: ciò richiede non solo capacità tecnica (ovviamente, gli avversari, avendo clienti che non hanno motivo di badare a spese, saranno sempre professionisti eccellenti), ma anche coerenza professionale.
Naturalmente anche l’avvocato tradizionale è sempre stato in condizione di difendere l’uomo della strada.
Ma con che coerenza, e con che serenità di spirito, un avvocato, che normalmente difenda le compagnie di assicurazione degli ospedali (e dipenda da loro per il proprio sostentamento), può difendere dei genitori che hanno avuto un bambino gravemente danneggiato durante il parto, clienti quindi che hanno bisogno che siano sostenute tesi mediche e giuridiche contrarie a quelle che gli altri suoi abituali clienti richiedono siano sostenute come verità assolute?
Questi fenomeni impongono un’evoluzione necessaria dell’avvocatura per dare adeguata risposta, ovviamente ad alto livello di competenza professionale, all’attività di imprese grandi e piccole, come agenzie di infortunistica, patronati e sindacati, che si inseriscono a mediare tra il cittadino utente, con le sue esigenze, e chi (industrie, ospedali, enti previdenziali o assicurativi, ecc.) dovrebbe risarcirlo.

Ciò che agenzie di infortunistica, patronati, sindacati e simili, offrono all’utente è l'apparente convenienza di non avere una spesa iniziale, ma in realtà non hanno gli strumenti per dare al cittadino qualcosa di concreto. La sfida che queste nuove realtà propongono ad avvocati moderni è di adeguarsi alle esigenze dell'utente di avere con rapidità suggerimenti chiari, a costo tollerabile, e risultati enormemente migliori e più concreti di quelli offerti (o forse solo promessi) dagli altri mediatori sociali.
Le pagine seguenti daranno un quadro di esperienze specifiche e concrete in vari campi di attività ed hanno un valore puramente esemplificativo.
Nel contempo potremmo concludere la presentazione di questa panoramica con un ringraziamento a tutti i cittadini che, nonostante la notoria scarsissima efficienza del nostro apparato giudiziario, sono consapevoli della necessità di tutelare in prima persona i propri diritti.
IL CITTADINO CHE ESIGE LA PUNTUALE DIFESA DEL PROPRIO DIRITTO È IL PRIMO DIFENSORE DELLA LIBERTÀ E DELLA DIGNITÀ DI TUTTI

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