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10 Febbraio 2023

Amianto killer sulla tuta del padre, morta di cancro anche la figlia: maxi risarcimento agli eredi

La Nuova 10 febbraio 2023 
Mesotelioma, il tumore legato all’esposizione alle cancerogene fibre d’amianto, che tante vittime del lavoro ha fatto.
In questa vicenda giudiziaria, prima si è ammalato fino a morirne il padre: quel papà operaio nel cementificio Edilit di Marghera e che ogni sera (fino al 1985, per 17 anni) tornava a casa con la tuta da lavoro coperta di polvere bianca, che la mamma sbatteva fuori dalla finestra per poi lavarla. Ma spesso il primo abbraccio di bentornato al padre era della figlia di 3 anni (e fino a quando ne ha avuti 19). Lei poi è diventata una donna adulta, si è sposata, ha avuto due figli, si è ammalata: mesotelioma, come il padre. Un tumore che ha ucciso anche lei.
Ora, una sentenza della Corte d’Appello ha confermato il “nesso causale” tra quel tumore letale e l’esposizione all’amianto, quelle fibre che il padre portava a casa ogni sera, appiccicate alla sua tuta di lavoro. Così, i giudici - accogliendo il ricorso dell’avvocato Enrico Cornelio per conto della famiglia - hanno riconosciuto un risarcimento di 684 mila euro a favore del vedovo, delle due figlie e della sorella della donna.
Ad iniziare la causa era stata la stessa donna, dopo essersi ammalata: il Tribunale civile di Venezia le aveva però dato torto, non essendo state specificate le mansioni del padre e le modalità di suo contatto con l’amianto nonché i compiti svolti dalla figlia nei confronti del vestiario del padre.
In corso di causa la donna è mancata e i familiari hanno deciso di proseguire la sua battaglia legale. Dei giorni scorsi, la sentenza con la quale la Corte ha rovesciato quella di primo grado, con la condanna in appello di Edilit, al risarcimento. Per l a Corte : «È provato che sia stata esposta ad amianto per aver inalato le fibre di amianto depositate sugli indumenti del padre. Tutti i testi hanno raccontato che il lavoratore si occupava di insaccamento delle polveri e quando rientrava in casa» la tuta era coperta da una «sabbiolina», e delle quali si curava a casa. E che la figlia ragazza la prendeva, per lavarla. «La sentenza è di generale interesse», commento l’avvocato Cornelio, «perché sono innumerevoli gli ammalati di cancro tra i familiari di coloro che hanno lavorato con l’amianto e che sono venuti a contatto con l’amianto sull’ambiente domestico in cui i lavoratori tornavano la sera».