22 Maggio 2016
L’IVA SULLE IMPOSTE IN BOLLETTA E’ ILLEGITTIMA E VA RIMBORSATA”
La Nuova Venezia
“L’IVA SULLE IMPOSTE IN BOLLETTA E’ ILLEGITTIMA E VA RIMBORSATA”
Clamorosa sentenza del Giudice di Pace che ha raccolto il ricorso di un utente e che può fare scuola: nessuna norma autorizza lo Stato ad incassare la tassa anche sulle accise su gas ed energia elettrica.
- Per il Giudice di pace l’Iva pagata sulle accise di gas e energia va rimborsata..
Ma è lecito che lo Stato pretenda il pagamento dell’Iva su un’imposta? Chiunque si ritrovi una bolletta del gas e dell’energia elettrica tra le mani, prima o poi se lo è domandato: perché dobbiamo pagare l’Iva anche sulle accise e le addizionali che ci impongono per fare cassa agli enti pubblici, si tratti di Regione, Comune o ex-Provincia?
Una sentenza del 9 maggio del Giudice di Pace di Venezia mette nero su bianco che, no, pretendere l’iva su un’imposta non è legittimo, perché non esiste una legge che lo preveda: dunque, gli utenti hanno diritto di chiedere di essere rimborsati.
La sentenza vale per il singolo ricorrente, che ha ottenuto la restituzione dei 100 euro pagati e non dovuti, ma può fare scuola: chiunque può rivolgersi al Giudice di Pace, anche privatamente. Citando la sentenza 3671/97 della Corte di Cassazione, il magistrato ha, infatti, ribadito che “
un tributo non possa gravare su un altro analogo, senza una espressa statuizione legislativa”. Non c’è alcuna legge che impone di pagare l’Iva su un tributo e non solo sui metri cubi di gas consumato o kW consumati. Il Giudice ha così ordinato a Eni divisione Gas & Power e GDF Suez Energie di restituire al ricorrente le poche decine di euro ingiustamente incassate: ma potenzialmente tutti possono fare ricorso per chiedere la restituzione della quota dell’Iva pagata sui tributi - e non sui consumi - nelle bollette di gas ed energia elettrica degli ultimi 10 anni.
“
si tratta di una decisione attesa, per certi versi ovvia, dal momento che la Cassazione Civile già nel 1997 ha affermato il principio che -salva deroga esplicita - un’imposta non costituisce mai base imponibile per un’altra. Ma questa sentenza del Giudice di pace di Venezia è clamorosa per le ripercussioni che può avere”, commenta osserva l’avvocato Enrico Cornelio, che ha patrocinato la causa insieme all’avvocata Livia Cornelio, “
perché apre un nuovo fronte nella difesa del consumatore dai balzelli casuali e non previsti da alcuna norma di legge. Sempre dal Giudice di Pace di Venezia - su applicazione della sentenza 238/09 della Corte Costituzionale - è partita la causa che ha condannato Veritas a restituire agli utenti l’Iva indebitamente applicata sull’ormai soppressa Tia, la tariffa di igiene ambientale. Ora -nonostante i disagi per la grave carenza di personale di cui soffre l’ufficio giudiziario di Venezia - il Giudice di Pace accogliendo l’istanza di un utente ha aperto la strada a tutti gli utenti per far loro ottenere il rimborso dell’Iva, indebitamente applicata sulle accise di gas e corrente elettrica. La decisione è netta ed esplicita e chiunque richieda il rimborso, lo otterrà”.
È la norma comunitaria – spiega ancora il legale - che ribadisce che l’Iva “
vada pagata solo su un “prezzo”, sul corrispettivo di una prestazione, non sul trasferimento di un’imposta dal produttore all’utente”.
I costi per i consumi di gas ed energia elettrica sono tra le voci più alte della gestione familiare: certo, il rimborso del quale si sta parlando non riguarda tutta l’Iva (comunque dovuta sui consumi), ma solo della quota di qualche decina di euro l’anno pagata sulle imposte: moltiplicata la cifra per dieci anni diventa comunque significativa per il singolo utente. Se poi diventasse “
virale” per tutti gli utenti italiani piccoli e (soprattutto) grandi si trasformerebbe in una cascata di milioni di euro da restituire: “
basta che - come si dice - il consumatore non se la metta via e viene rimborsato anche delle spese”.
di Roberta De Rossi