ARCHIVIO RASSEGNE
30 Ottobre 2014

MORTE DA AMIANTO, INDENNIZZO RECORD Vedova, figli e fratelli di un portuale morto nel 2003 riceveranno in totale oltre 1.200.00 euro.Il Gazzettino di Venezia

Per la sua malattia provocata dall’amianto (di cui poi è morto nel  2003) gli sono stati riconosciuti 120 mila euro. Gli eredi invece incasseranno più di 1 milione e 200 mila euro. La sentenza, per certi versi paradossale dal momento che il diretto interessato prende meno degli eredi, è da record per l’ammontare della cifra. Ma c’è da dire che gli eredi sono la vedova, due figli e sei fratelli, che portano a casa circa 135 mila euro a testa. Sempre di più di quello che ha preso il poveretto che è morto di cancro per colpa dell’amianto.
Ma da sempre ai deceduti non viene riconosciuto alcun indennizzo - se non per il periodo di malattia precedente alla morte - e vengono indennizzati solo gli eredi. Tant’è che presso la Corte di Cassazione pende un ricorso dell’avv. Enrico Cornelio proprio su questo punto. I legali delle famiglie colpite dalla perdita del proprio caro, infatti, si battono per il riconoscimento di un indennizzo anche alla persona deceduta - e quindi ai suoi eredi, inevitabilmente - indipendente dall’indennizzo che viene dato agli eredi. Si vedrà. Intanto con questa sentenza del Tribunale di Venezia l’avv. Cornelio riesce a far ottenere alla famiglia di un socio della Compagnia lavoratori portuali un indennizzo record. Tra l’altro l’uomo apparteneva ad una dinastia di scaricatori e un suo fratello era deceduto qualche anno prima di lui e anche gli altri suoi fratelli hanno lavorato al Porto. I danni liquidati agli eredi ammontano a 996 mila euro oltre agli interessi sulle somme rivalutate - e sono altri 221 mila euro. Ma l’avv. Enrico Cornelio protesta per il fatto che si arrivi alla sentenza con estremo ritardo dal momento che la pratica è entrata in Tribunale la prima volta nel 2007 e ne esce 7 anni dopo. Tra l’altro la sentenza è dello scorso maggio, ma è stata pubblicata solo ieri perché il sovraccarico del personale non consente di far fronte alla urgenza. L’avv. Cornelio infine lamenta il fatto che il Tribunale di Venezia non applichi le tabelle sugli indennizzi utilizzate dal Tribunale di Milano “come se il dolore di una famiglia veneziana non avesse diritto di essere risarcito come quello di una famiglia lombarda o siciliana”- commenta. E, comunque, l’avv. Cornelio andrà in appello per avere una rivalutazione delle somme proprio sulla base delle tabelle millesimali
Maurizio Dianese